Alcuni volontari dell’associazione Terranomala, hanno partecipato, come ormai ogni anno, al campo antibracconaggio sull’isola di Ponza organizzato dalla Lega Abolizione Caccia. In tutti questi anni di attività rivolta alla salvaguardia del
piccolo popolo migratore sull’isola di Ponza sembrava che le cose
stessero decisamente migliorando. Ogni anno durante i presidi dei
volontari, spari e trappole erano sensibilmente calati.
Purtroppo
dopo 20 anni la primavera 2014 sta diventando un inferno per tortore,
quaglie in migrazione e per piccoli uccelli.
Già da marzo la situazione si era presentata critica con il
rinvenimento di oltre 200 trappole attive posizionate in orti e
sequestrate dalla Forestale grazie al preziosa collaborazione del
Cabs.
Nonostante le 7 denunce penali, l’inizio dei presidi dei volontari
Lac si sono complicati da subito: dalle minacce rivolte al
proprietario della casa perchè non ce la desse in affitto fino agli
spari in prossimità di turisti. E poi le immancabili “discussioni”
animate che sono arrivate al contatto fisico da parte dei
ben noti irriducibili sostenitori dell’illegalità.
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Pettirosso ucciso dalla sep |
Illegalità che ricordiamo non va solo a danno di una fauna
stremata che sta migrando per riprodursi, ma anche dell’immagine
dell’isola e dell’incolumità dei turisti. E proprio i turisti
quest’anno sono stati di grande aiuto: avvicinati dai volontari hanno
raccontato vari episodi, ricordando che anni fa su punta Incenso si
trovavano tantissime trappole con uccellini agonizzanti intrappolati,
e che, con l’aiuto di un legnetto erano riusciti a far scattare le
trappole per renderle inoffensive. Occhi lucidi, ringraziamenti ai
volontari perchè ora quelle trappole non sono più lì sui sentieri.
Ma purtroppo non è lo stesso per gli spari: altri turisti ci hanno
raccontato che su monte Guardia avevano
incontrato un cacciatore che alla domanda “ma adesso non è chiusa
la caccia? rispondeva “qui, a Ponza, no e poi andate al mare che
mi fate scappare le tortore”.
Tortora trivellata dai pallini |
I volontari sanno di avere il
consenso della maggior parte degli isolani che ci dicono, purtroppo
sottovoce, ” bravi” con grandi sorrisi.
Durante i primi
turni sono state censite oltre una cinquantina di specie fra cui
averla capirossa, sterpazzola, lui grosso e verde, falco della
regina, ortolano, rigogoli e tanti altri stupendi uccelli.
Sempre a Piana d’Incenso, ignoti hanno sparato alle tortore
(numerose le spiumate recenti ritrovate) proprio in mezzo alle
famiglie di turisti in gita sull’Isola.
La situazione viene
monitorata costantemente dai volontari, il riscontro è che le
trappole sembrano diminuite ma gli spari si sentono soprattutto nelle
aree storicamente ‘calde’ come punta Incenso, cala Cecata e monte
Guardia. Come accade spesso, le fucilate sono precedute, o seguite,
da scoppio di petardi, esplosi per confondere sia i volontari sia le
forze dell’ordine, nonostante l’evidente differenza tra i due rumori. La conferma delle esplosioni è venuta dal ritrovamento di cartucce
nuove appena esplose e spiumate di tortore occultate dai
cacciatori/bracconieri grazie ai cani da caccia.
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Cartucce esplose di recente |
In seguito ai riscontri di attività di bracconaggio sul Monte
Guardia i volontari hanno spostato il presidio in quel luogo e
arrivando di sorpresa si sono imbattuti in persone in attività
sospette, dando l’impressione di essere riusciti a scongiurare altri
abbattimenti; nel frattempo infatti la zona è interessata dalla
migrazione di tortore che si fermano per alimentarsi e riposare: è
stato possibile vedere diversi esemplari addormentati sugli alberi.
Quando vediamo il piccolo popolo migratore, come i cul bianco o le
balie nere che rimangono fermi, stanchi, aspettando che il vento si
plachi con lo sguardo rivolto al mare come a dirsi ho ancora tanta
strada da fare ma sono stanco e il vento non mi aiuta, allora la
voglia dei volontari diventa forte e motivata, perché se ci sono
ancora un buona parte di uccelli vivi è solo grazie alla nostra
presenza.
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