Nonostante circhi e zoo vengano gestiti dagli uomini allo scopo di divertire gli spettatori, per gli animali questi sono davvero i luoghi più tristi al mondo.

Per gli animali il circo significa prigionia a vita in luoghi angusti, continui spostamenti sui camion, sofferenza psicologica e sofferenza fisica per le percosse subite negli addestramenti (non si può costringere un animale selvatico a fare cose innaturali e dolorose senza usare la violenza).

Nel circo gli animali sono confinati in piccoli spazi, incatenati, e costretti a restrizioni in ogni area della propria vita. Elefanti incatenati fino a 20 ore al giorno senza alcuna possibilità di movimento, leoni chiusi in vagoni di pochi metri per giorni interi. Gli unici momenti di “libertà” sono quelli in cui vengono costretti con metodi violenti ad eseguire ridicoli e grotteschi esercizi in completo contrasto con la loro natura.

In natura i leoni e le tigri possono girovagare per migliaia di chilometri per cacciarsi le prede mentre gli elefanti vivono in grandi gruppi di famiglie, costantemente in movimento, camminando fino a 30 chilometri al giorno.

Agli animali del circo non è permesso esprimere i loro comportamenti naturali e il risultato è la noia, la frustrazione e chiari segnali di comportamenti stereotipati anormali. Questo è stato riscontrato in tutte le specie, tranne qualche rara eccezione, come per esempio i cani.

Gli abusi sono parte della vita quotidiana per gli animali del circo, che siano uno scappellotto, un pugno, una punzonata, un’uncinata, una frustata o una bastonata. Quando gli abusi non sono fisici, sono verbali, intimidatori, in tono aggressivo come se l’animale dovesse capire ogni parola che gli viene gridata in faccia.

E’ difficile immaginare il tormento fisico e mentale di dover trascorrere tutto il giorno, tutti i giorni, chiusi in piccole gabbie, legati al suolo da una catena lunga 1.5-2.5 metri e torturati in continuazione. oltretutto senza un solievo durante la notte, quando ancora, le catene limitano la possibilità di sdraiarsi e girarsi. Questa è la vita degli animali costretti a vivere in un circo per 20, 30 o 40 anni.

Gli animali negli zoo subiscono la stessa triste sorte di quelli nei circhi, cioè la prigionia a vita. Sono un po’ meno sfortunati, perché non vengono picchiati, e non sono costretti a viaggi continui, ma per il resto la loro vita è fatta solo di tristezza, rabbia e apatia, sempre chiusi in piccole gabbie o vasche.

[tratto da: agireora – tradizioniviolente]