È una storia
lunga 18 anni quella che lega la Lega Abolizione Caccia con Ponza. Una
storia che ha attraversato due fasi e che ora potrebbe entrare in una
terza completamente nuova: quella
dell’azzeramento dell’uccellagione e della promozione di un turismo
consapevole e responsabile che gratifichi la straordinaria bellezza di
quest’isola, anche al di fuori dei periodi canonici di turismo. È una
storia iniziata nel 1994 con la prima missione LAC “arrembaggio al
bracconaggio”. Dieci temerari volontari solcano il mare dell’Arcipelago
Pontino in barca a vela, così testimoni della mattanza dei piccoli
uccelli migratori. Ponza è tappezzata di sep (piccole trappole a terra
che uccidono l’avifauna come luì, stiaccini e balie) ed è piena ad ogni
anfratto di cacciatori impegnati ad abbattere tortore e quaglie. L’anno
dopo inizia la seconda fase: quella dei campi veri e propri. I presidi
primaverili dei volontari sono segnati da insulti e danneggiamenti di
ogni genere che negli anni, anche grazie al supporto del corpo forestale
dello Stato di Latina e del Nucleo Operativo Antibracconaggio, sono
diminuiti di numero e di portata. I volontari si sono dovuti
confrontare contro il pregiudizio degli isolani, convinti che la loro
attività fosse motivata dal desiderio di diffondere un’immagine negativa
dell’isola. Una fase segnata da tante denunce, da innumerevoli
sequestri di trappole, da bracconieri in fuga col fucile in mano. Tanti i
sopralluoghi nei posti conosciuti, con rimozione e segnalazioni
attraverso riprese e foto, come il filmato di quest’anno che coglie in
fragranza un isolano che armeggia con delle trappole, successivamente
denunciato. Ed eccoci al campo della primavera 2013, durato dai primi
di marzo fino alla fine di maggio: circa una trentina di volontari di
LAC, Cabs, Vallevegan, TerraAnomala e Nemesi Animale si sono divisi il
periodo migratorio su quattro turni, portando alla denuncia di due
cacciatori e alla rimozione di circa duecento trappole. Forse il 2013 è
l’anno che potrebbe aprire una breccia e una nuova fase per la LAC: la
terza della storia di questo progetto. I bracconieri e gli spari stanno
decisamente diminuendo così come il numero di trappole sparse negli
orti.
Questo risultato è dovuto ai presidi permanenti che i volontari
assicurano nelle zone di passo migratorio, visto che in mancanza di
questa presenza i cacciatori riposizionerebbero reti e trappole. Ponza
ha anche iniziato a mostrarsi uno scrigno di biodiversità e, cosa molto
importante, la gente crede nei volontari. Nel 2012 i volontari hanno
organizzato degli incontri nelle scuole e quest’anno hanno raccolto
sacchi di cartucce che putroppo tappezzano Punta Incenso, quel piccolo
tesoro che tutti dovrebbero rispettare ed apprezzare e che si vuole
ripulire dal piombo. Ora per la LAC è il momento di pensare
all’organizzazione di viaggi primaverili dedicati al birdwatching e
all’osservazione della splendida flora del territorio. Certamente gli
uccellatori non tollerano e continueranno a non tollerare i volontari,
ma il resto dei ponzesi e l’amministrazione comunale non potranno che
accogliere positivamente un turismo consapevole fuori stagione.
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