Anche quest’anno abbiamo partecipato alla campagna antibracconaggio in Sardegna organizzata dalla LAC, che ha portato, nonostante
giorni di tempo incerto, alla neutralizzazione di quasi 2 mila trappole
“armate” per avifauna ( esattamente 739 lacci in nylon e
crine posizionati sugli alberi e 1.123 lacci a terra) e ben 32 trappole
per ungulati (cavi d’acciaio per la cattura di cervi e
cinghiali).  Neutralizzate anche più di 2.000 armature in metallo per il
posizionamento dei lacci.

trappola per cervi
lacci di nylon per avifauna

La campagna, ha visto, come di consueto,
la partecipazione di volontari locali e di altri giunti da varie parti
d’Italia con l’obiettivo di bonificare quanti più boschi e zone di
macchia mediterranea dalle micidiali trappole posizionate dai
bracconieri.
Numerose
le aree battute nei boschi e nelle macchie mediterranee di Capoterra,
Uta, Assemini, Santadi, in particolare nelle zone di Gutturu Mannu,
S’Arcu de su Schisorgiu, Poggio dei Pini, Rio S. Girolamo, Monte Arcosu.

È stato liberato dalla trappola 1 tordo bottaccio (Turdus
philomelos), mentre sono stati rinvenuti numerosi piccoli uccelli privi
di vita: 2 merli (Turdus merula), 1 cincia mora (Parus ater) e 2 tordi
bottacci. In alcune occasioni
sono stati trovati sul posto bracconieri con cui vi sono stati scontri
verbali.

tordo rimasto ucciso da una trappola a terra

Negli
stessi giorni sono state svolte “visite” presso i mercati cagliaritani
di San Benedetto e di Via Quirra, per verificare la presenza di vendita
abusiva di avifauna proveniente da attività illecite, fortunatamente
senza alcun esito. Quest’anno la campagna anti-bracconaggio della LAC in Sardegna è stata
svolta in successione e coordinamento con quella precedente del CABS
(Committee against bird slaughter)